Di cosa si parla il giorno dopo della prima sera del Festival? Ma di abiti ovviamente!
Io non capisco come alcune tra cantanti e ospiti si possano lasciar sfuggire un’occasione del genere, in cui si è autorizzate, anzi si deve, indossare un abito vero, serio. Io, in mancanza di sponsor adeguati, me lo comprerei con i miei soldi, venderei i mobili di casa piuttosto.
Prima serata con pochi esempi degni di nota, forse anche per la mancanza di vallette che cambiano abiti ogni due canzoni. Peccato.
La padrona di casa, sua maestà Maria De Filippi, però non ci ha delusi, con la maestria e la padronanza che la contraddistingue ha trasformato San Remo in casa sua, sedendosi anche sui grandini, e Carlo Conti in un aiutante (un postino di c’è posta per te? una valletta?) risultando anche elegante. Il primo abito di Givenchy di Riccardo Tisci era stupendo e le stava bene, la foto non rende giustizia ai dettagli, dai ricami allo sbirluccichio, adeguato alla serata senza essere invadente. Il secondo per quanto bello, su di lei l’ho preferito meno.
Giusy Ferrero la salto e passo direttamente ad Elodie, bellissima e talentuosa nonostante un abito Etro, più adatto ad una serata estiva che al palco dell’Ariston, e una canzone di Emma Marrone. Entrambe le cose non l’hanno valorizzata.
L’idolo delle giovanissime Lodovica Comello indossa un originale abito Vivetta che su di lei però fa storcere il naso. La verve da personaggio secondario Disney e il boccolo da prima comunione forse non hanno aiutato.
Fiorella Mannoia è apparsa sicura, professionale ma comunque capace di emozionare. Il look Antonio Grimaldi le si addiceva perfettamente.
L’ospite Tiziano Ferro ha regalato i momenti più belli e intensi della serata, come il duetto con Carmen Consoli. Che perfezione la loro esibizione! Nonostante l’outfit di lei (abito di Philosophy Lorenzo Serafini), poco valorizzante e ancor più penalizzante sul retro da cui si vedeva chiaramente un non adatto intimo nero.
Paola Cortellesi dimostra ancora una volta di saper fare tutto: far ridere, cantare e vestirsi bene. Perfetta in un asciutto Giorgio Armani, col suo fisico avrebbe anche potuto osare di più, ma come ospite più che promossa.
A volte la bellezza non basta, noiosa e pretenziosa Rocio Munez Morales in Francesco Scognamiglio. Così come il siparietto con il compagno Roul Bova.
Quando hai un fisico come Diletta Leotta è difficile stare male e infatti lei “riempe” questo Alberta Ferretti più che dignitosamente. Io non avrei forse scelto un abito a due pezzi con pancia scoperta ma comunque molto bella. Alla faccia di una certa soubrette che non voglio neanche nominare che, forse per invidia o alla ricerca di un briciolo di visibilità, ha fatto un orrendo paragone tra la violazione di privacy,, con annesso cyberbullismo, di cui Diletta è stata vittima e lo spacco esibito sul palco.
Gli uomini si sono divisi in noiosi e “matrimonio alla Sonrisa”. L’unico degno di nota Ermal Meta in Jhon Varvatos, informale ma non sciatto e in linea con la sua personalità. Unico appunto: ce lo vogliamo togliere quel piercing al sopracciglio, fuori moda almeno di 15 anni?
E’ da tempo che volevo scrivere un post sugli abiti da red carpet gialli, perchè alcuni dei più bei look indossati dalle star negli ultimi anni sono stati proprio di questo colore. Nella vita di tutti giorni il giallo non è proprio un colore facile da indossare, nel mio armadio credo di non avere neanche un capo giallo adesso che ci penso. Ultimamente è quasi una persecuzione: giallo è l’abito di Emma Stone in una famosa scena di La la land e giallo è anche il celeberrimo abito di Belle della Bella e la Bestia della Disney, ripreso anche nel film a breve in uscita.
E allora ecco una carrellata di star che in giallo hanno fatto la loro figura.
La mia preferita in assoluto è Michelle Williams in un Vera Wang in chiffon plissettato stile anni 30, agli Oscar del 2006 (sono già passati 11 anni?).
Bellissima anche Emma Stone in Atelier Versace alla premier di Spiderman. Anche in questo caso un abito dal sapore retrò, plissettato, impreziosito sa cristalli e dal retro sensuale.
Curiosità: pare sia stato proprio questo vestito ad ispirare il modello dello stesso colore in La la land.
E a Emma deve piacere proprio tanto questo colore, l’ha scelto anche per imprimere le sue mani e i suoi piedi insieme al collega Ryan Gosling al Chinese Theatre, in un abito Rochas.
Altro bellissimo esempio, che conferma l’accoppiata vincente colore giallo e plissè, quello indossato da Lea Sydoux ai Bafta del 2015, di Prada.
Indubbiamente il tessuto che meglio si abbina al giallo è lo chiffon, almeno a giudicare dai modelli più sfruttati sul tappeto rosso.
Indimenticabile l’abito a colonna di Renne Zellweger agli Oscar 2001, un meraviglioso Jean Dessès vintage.
Oppure, più recentemente, quello sfoggiato dalla signora Clooney a Cannes di Atelier Versace.
Ma non sono le uniche! Gli esempi di leggero chiffon giallo sono infiniti.
Ma bisogna ammettere che anche con modelli più strutturati, il giallo non sfigura per niente.
Ecco adesso voglio un vestito giallo anch’io.
Ma la regina inarrivabile del giallo canarino per me rimane sempre lei:
Era già da un po’ che volevamo spezzare il lungo inverno padano con un bel viaggio al caldo e quest’anno finalmente ci siamo decisi ad andare in un’agenzia di viaggi per farci un po’ un’idea. Inizialmente avevamo pensato a Cuba ma poi abbiamo preferito “tenercela” per un viaggio più itinerante e sicuramente più faticoso di quello che avevamo in mente di fare ora. Ci hanno proposto il Kenya, a cui sinceramente io non avevo proprio pensato! Una meravigliosa scoperta, mi è piaciuto tantissimo e voglio condividere questa vacanza andando ad elencarvi le cose a cui bisogna “prepararsi” quando si decide per un viaggio in Kenya.
La natura
E’ decisamente lei a farla da padrona, ancora abbastanza incontaminata e selvaggia. Il mare è stupendo, la caratteristica più curiosa è il fenomeno della marea, che fa completamente cambiare l’aspetto della spiaggia più o meno ogni 6 ore, spostando l’acqua anche di 2 km. A questo bisogna essere decisamente preparati, ho sentito alcune persone lamentarsene, personalmente invece l’ho trovata una cosa molto affascinante che consente di vivere il mare in modi diversi. Quando c’è la bassa marea è possibile camminare (attenzione al sole che picchia tantissimo!) fino alla prima barriera corallina e vedere stelle marine, ricci, pesci palla e altre bellissime creature marine. La sabbia è bianchissima e l’acqua cristallina e calda. Quando la marea sale si può finalmente fare il bagno e farsi cullare dalle onde.
Non c’è solo la vita da spiaggia, non si può andare in Kenya senza fare un safari! Un’esperienza incredibile in cui si possono ammirare gli animali nel loro ambiente, il paesaggio è bellissimo e mi sono goduta ogni momento, anche la scomodità delle ore passati in jeep sugli sterrati. Io ho fatto un safari di due giorni con pernottamento in un lodge all’interno del parco Tzavo, con un panorama mozzafiato.
I colori
Le immagini parlano da sole, il verde/azzurro del mare, il rosso della terra, il bianco della sabbia, il verde della vegetazione, tutto è vivace, quasi violento ma allo stesso tempo perfettamente armonico.
I bambini
Tantissimi bambini, le strade ne sono piene. Gruppi numerosi camminano già dalle sei del mattino per raggiungere le scuole, colorati e sorridenti nelle loro divise colorate. Avvicinandosi al parco si vedono famiglie intere che si spingono verso la strada per chiedere caramelle, soldi o qualsiasi cosa gli si voglia donare. Anche a questo bisogna essere preparati, è pur sempre Africa, le famiglie sono numerose e non certo benestanti. Molti vivono nelle abitazioni tradizionali con i muri di fango e non hanno niente. I loro occhi vi rimarranno nel cuore. Se avete intenzione di visitare queste zone portate qualcosa da regalargli, io avevo portato dei pastelli, molti danno dolci e caramelle, che loro ovviamente adorano.
Gli abitanti
Una cosa è certa: non vi sentirete mai soli! Gli abitanti del posto vi si avvicineranno di continuo, sia in spiaggia (i cosiddetti beachboys) che in strada, per presentarsi, parlarvi e, ovviamente, cercare di vendervi qualcosa. Parlano tutti perfettamente italiano, data la presenza copiosa di turisti italiani, possono risultare a volte un po’ insistenti, basta essere chiari e non promettergli niente se non si ha intenzione di comprare. Io consiglio di scegliere, o farsi scegliere, subito uno o due da cui comprare qualcosa e farsi accompagnare nelle passeggiate in spiaggia, almeno la prima volta, per farsi spiegare un po’ la fauna e anche la vita del posto. I beachboys vendono di tutto, anche le escursioni e i safari, a prezzi spesso vantaggiosi, sicuramente inferiori a quelli proposti da alberghi e villaggi. In genere ci si può fidare, noi avevamo prenotato dall’Italia basandoci su recensioni online.
Molti li trovano invadenti, a me ha fatto piacere comunque parlare un po’ con loro, sono ragazzi giovani che fanno anche 30 km al giorno a piedi per cercare di guadagnare qualcosa, ho trovato molto interessante confrontarmi con uno stile di vita così diverso dal nostro.
L’atmosfera
Credo che ciò che si definisce Mal d’Africa derivi proprio dall’atmosfera che si respira. Non so come spiegarlo ma si ha davvero un senso di disintossicazione dalle ansie e dalle frenesie del nostro modo di vivere. Si viene contagiati dalla semplicità, dai ritmi rilassati, come dicono loro “pole pole”, che vuol dire lentamente e il celeberrimo “hakuna matata”, cioè nessun problema. Lì si vive davvero così, senza ansia, o almeno questo è ciò che arriva. Internet non andava quasi mai, ma non ce ne siamo quasi accorti. La jeep era scomoda e abbiamo respirato chili di polvere, ma non ce ne siamo mai lamentati.
Informazioni varie
Noi alloggiavamo in un villaggio italiano a Watamu, come ce ne sono moltissimi in zona, vicinissimo a Sardegna 2, una lingua di sabbia bianchissima. Ci siamo trovati benissimo, non so se era il clima africano ma non abbiamo avuto nessuna lamentela da fare. La clientela era abbastanza giovane e il clima informale.
Non abbiamo fatto nessun vaccino, questa è la stagione secca e di zanzare ce ne sono poche (niente a confronto delle zanzare assassine padane). Ho portato i medicinali soliti di quando viaggio, in più ho solo preso dei fermenti da una settimana prima fino alla fine della vacanza (per non ripetere gli inconvenienti avuti in Messico). Non ho avuto nessun problema.
Il clima in questo periodo è perfetto, con temperatura sempre tra i 25 ai 30 gradi. Nella settimana in cui sono stata io inoltre c’era sempre un po’ di vento che non faceva soffrire il caldo. Anche alla sera si stava bene senza bisogno di giacche.
Il sole è molto caldo anche se sul momento non sembra, essendo mitigato dal vento, la crema solare con protezione alta è indispensabile, io ho usato quasi sempre la 50, non stando comunque tutto il giorno al sole.
Il sole sorge verso le 6 e tramonta verso le 18.30, quindi è meglio non perdere troppo tempo a letto al mattino e fruttare le ore di luce.
Ci sono turisti di tutte le età, anche famiglie con bambini, è una vacanza che mi sento di consigliare a tutti. L’importante è, come sempre, sapere dove si è diretti e non pretendere il lusso e il confort a tutti i costi.
Il cibo locale non è molto vario, le cose tipiche sono il riso al cocco e l’ugali, una polenta bianca un po’ insapore. A me tutto sommato è piaciuto, io adoro il riso! Essendo poi in un villaggio italiano c’era un po’ di tutto. La frutta è incredibile, me la sogno ancora!
Spero di avervi trasmesso un po’ di amore per questi posti o perlomeno di aver stimolato un po’ la vostra curiosità, se avete altre cose da chiedere non esitate!
Concludo con un piccolo video che sicuramente youtube mi bloccherà per copyright.
Sono andata a vedere Lalaland, da sola perchè non stavo più nella pelle! Tutti lo osannano ma io devo essere sincera, forse avevo aspettative troppo alte ma sul momento sono rimasta un po’ delusa.
Nel complesso è un film molto carino, le musiche ti si appicciccano al cervello e le citazioni ai grandi musical del passato sono divertenti. La storia non è delle più originali ma è abbastanza coinvolgente anche solo per quanto sono adorabili i protagonisti. Ma non credo si possa definire un grande musical. Mi pare che quello del musical sia solo un linguaggio, un mezzo da sperimentare per esprimere al meglio la storia e la personalità dei personaggi. Anche i numeri musicali li ho trovati in linea con la goffaggine e l’animo un po’ ingenuo dei protagonisti, non certo scene da kolossal. I costumi, pur citando e omaggiando ben più famosi esempi, sono “minimi” quasi stilizzati, così come le poche coreografie.
Ryan Gosling e Emma Stone pur bravissimi nella loro interpretazione risultano sempre un po’ impacciati, in linea con la storia a mio avviso. La vedo quasi un voler portare il musical ad un livello di “normalità”, di realismo pur nell’assoluto irrealismo di alcune scene, quasi a voler togliere quella patina di perfezione dei grandi musical del passato e quello stile un po’ “ingessato” delle coreografie perfette. In un certo senso quindi riesce nell’intento di attualizzare alcuni aspetti del musical vecchio stile, adattandolo alla quotidianità.
In sintesi molto meglio come film nel complesso che come musical in senso stretto, forse è per questo che può piacere anche a chi non è amante del genere, così come può deludere chi invece lo è.
Qui di seguito un video che mette in luce tutte le citazioni:
Vedendo tutti questi rimandi insieme viene quasi da dire che il film sia come una rielaborazione dell’inconscio di immagini, di flash di film che si sono stratificati nella mente, quasi come un sogno.
Io ho espresso la mia opinione, so dai social che molti la pensano diversamente, ho letto un po’ di tutto, da “capolavoro assoluto” a “film orrendo e sopravvalutato”, ditemi la vostra!
Festa, è tornato il sito Red Cartpet Fashion Awards! Io adoro questo sito perchè riporta tutti i look principalmente dai red carpet con l’immagine dell’abito dalle sfilate. Penso che lo conosciate tutte è inutile aggiungere altro.
Ci sono stati i SAG awards e ho trovato il red carpet un po’ deludente…
Nicole Kidman ha attirato l’attenzione e i commenti in un eccentrico abito Gucci.
Proprio ieri la Barbarona D’Urso era in collegamento con una sobria Gina Lollobrigida agghindata così:
Scusate sono stupida e rido da stamattina…
Sofia Vergara ha rinunciato all’effetto cotechino+trasparenze+luccichii e stupisce con un abito un po’ fuori dai suoi schemi.
Anche Emma Stone punta all’effetto sorpresa con un abito audace di Alexander McQueen, dall’effetto vedo/non vedo, meno bambolina del solito.
Salma Hayek sfoggia un Gucci monospalla con una balza e un fiore finto che mi inquietano non poco, a metà tra lo spagnoleggiante e un arredo da negozio cinese.
Mi pare di capire che queste applicazioni floreali oversize vadano alla grande. Io le odio, mi sembrano sempre un di più non necessario.
Natalie Portman continua a sfoggiare imponenti look premaman, non passando certo inosservata.
Per il resto tutto abbastanza noioso…
Anche Amy Adams e Michelle Williams, sempre tra le mie preferite, non mi fanno sospirare, seppur non si possa dire che stiano male.
Noiosissima Evan Rachel Wood che continua a vestirsi da ometto, in Altuzarra.
Meryl Streep osa un Valentino che non la valorizza per niente.
Belle Kaley Cuoco in Marchesa e Emily Blunt in Roberto Cavalli, ma un po’ troppo monocromatiche, capelli-pelle-abito si perdono tra loro.
Bello questo Valentino ma ormai è un modello visto mille volte.
Ma quanto mi piace fare questi commenti da vecchia sciura dal parrucchiere? Al prossimo acido red carpet!
Anche quest’anno è uscito il numero di Vanity Fair con la copertina dedicata ad Hollywood realizzata dalla fotografa Annie Leibovitz. Meravigliosa! La prima di queste copertine è stata realizzata nel 1995 e negli anni si sono alternati stili diversi, a volte super eleganti con abiti haute couture, altri casual. Io ovviamente preferisco quelle super patinate! Di seguito le mie preferite.
Anche le foto singole sono molto belle, io ho un debole per le rosse quindi le mie preferite sono Emma Stone e Amy Adams.
Molte delle ragazze che seguo sui social lavorano nella moda, la seguono dall’interno, io invece mi limito ad osservarla da fuori, da lontano, con l’occhio sognante della bambina che guarda qualcosa di irraggiungibile, con le mani e il naso appiccicati alla vetrina del negozio di giocattoli.
Quindi eccomi ad ammirare a bocca aperte le sfilate parigine, tra ricami, tulle, lustrini.
Qui i miei abiti preferiti.
I miei modesti commenti:
colori top il rosa cipria e il nero (inutile dire che amo tantissimo entrambi)
noto un gran ritorno delle rouches e delle balze (che stiamo lentamente tornando gli anni 80?)
Maria Grazia Chiuri per Dior pazzesca
vedo sempre più rimandi all’est (Russia, Paesi Arabi), probabilmente perchè è lì che troveranno una casetta queste creazioni
gli Oscar sono vicini, star e starlette avranno l’imbarazzo della scelta
Mi avevano detto che i miei post sui look da red carpet erano un inutile duplicato di blog più famosi, io inoltre avevo perso un po’ di entusiasmo e i social avevano reso i commenti a caldo più veloci ed immediati. Ma una cosa mi ha fatto capire che era giunto il momento di tornare. Questa “cosa” è stata la presenza al party dei Golden Globes della coppia più chiacchierata del momento, che ci incuriosisce, a volte ci fa dubitare ma che allo fine non possiamo far a meno di seguire: Chiarona Ferragni e Fedez. Questa volta si sono superati e ci hanno “fatto entrare”, attraverso le loro Instagram Stories, addirittura alla festa dei Golden Globes. L’ho preso come un segno, è ora di tornare a scrivere due commenti…
Voglio cominciare positiva, con i look che mi sono piaciuti.
LE BELLISSIME
Non sono l’unica a dirlo, lo so, ma è un dato di fatto: la più bella, la più appropriata è sempre lei Emma Stone. Cosa le si può dire, se non che è, ancora una volta, fastidiosamente perfetta.
Emma Stone in Valentino
Inaspettato invece, almeno per me, l’abito di Drew Berrymor, non banale ma raffinato. Mi piacciono anche capelli e trucco, grazie Drew per dimostrarci che si può essere belle senza esagerare.
Drew Barrymore in Monique Lhuillier
LE BELLE
Non so chi sia questa sotto ma trovo il look, nel complesso, molto interessante.
RUTH NEGGA in Louis Vuitton
L’abito di Michelle questa volta non mi fa impazzire ma, guardatela, non è un amore?
Michelle-Williams—Louis-Vuitton
Forse sono troppo buona, forse sono di parte perchè adoro Elie Saab ma a me questo look della Biel non dispiace. Plataeu a parte.
JESSICA BIEL in Elie Saab
Forse un po’ scollacciata ma comunque adorabile.
Jessica Chastain in Prada
Categoria Teen, o addirittura pre-teen, la protagonista di Stranger Things sfoggia un look tutto sommato appropriato per l’età. Per quanto possa essere appropriato un look da red carpet nella prepubertà. Odiose invece le faccette da diva.
Millie Bobby Brown in Jenny Packham
CHE NOIA!
Basta belle parole, che non tutto è oro quel che luccica, neanche, e soprattutto, se ricoperto di pallettes!
Credevi di essere originale vestita da uomo? Non so come dirtelo cara, no!
Evan Rachel Wood in Altuzarra
Non sempre un bell’abito fa un look riuscito. Sto già sbadigliando…
Mandy Moore in Naeem Khan
Amy ma cosa mi combini? Sono delusa, ma ci deve essere una spiegazione, forse stavi poco bene?
Amy Adams
Non si può certo dire che non sia coerente, Sofia non molla un colpo e si veste dalla solita se stessa. O da JLo. Forse hanno lo stesso guardaroba.
SOFIA VERGARA in Zuhair Murad
Sienna sul serio? Le perle? La coda?
Sienna Miller in Michael Kors
CHE PAURA!
Qui si va peggiorando, vi avviso.
I casi sono due: o Natalie è rimasta troppo nel personaggio di Jacqueline Kennedy oppure ha dimenticato la sua vera età. In ogni caso, ti prego Natalie, torna in te!
Io ho solo una domanda: perchè?
Winona tesoro cosa succede? Sei ancora nel mood “madre psicopatica disperata” di Stranger Things?
Winona Ryder
Sarah voleva fare un omaggio a Carrie Fisher. Siamo sicuri che volesse essere un omaggio?
Sono indecisa se sia più inguardabile il look di Keri (che per me rimarrà sempre la splendida Felicity) oppure la tinta dei capelli di suo marito (che per me rimarrà sempre uno dei fratelli di Brothers and sisters).
Keri Russell
Questi per me sono stati i look, nel bene e nel malissimo, degni di nota. Vorrei però aggiungere una nota su due colori che sono stati usati molto e che io adoro nelle occasioni eleganti: il giallo e il rosa. Meno banali del nero e del rosso, meno pericolosi del bianco “effetto sposa”, questi colori riescono ad risultare sempre originali senza essere “chiassosi”.
Questo è tutto per questa volta, aspetto i vostri commenti!
Iniziamo il 2017 con un inaspettato ritorno della rubrica mixin’…
Una delle foto più condivise del 2017 è la copertina di Glamour con le protagoniste di Girls vestite Marc Jacobs. La foto appare abbastanza patinata e ritoccata a parte per un “piccolo” particolare: la cellulite di Lena. Solo a me sembra la solita ruffianata sull’accettazione dei difetti? Non è un servizio totalmente “al naturale” e nessuna a parte lei ha le imperfezioni in vista, quindi quale sarebbe il punto? Lena è quella geniale e non deve per forza apparire perfetta? O forse l’esibizione morbosa del suo corpo nudo è il suo marchio di fabbrica e non può quindi apparire su una copertina vestita e ritoccata “normalmente”? Ad ogni modo bel lavoro Glamour, tutti parlano della copertina e bel lavoro anche Lena che riesce ad attirare ancora una volta l’attenzione. Le foto comunque sono belle, il vestito di Allison carinissimo e i capelli di Jemima pazzeschi.
P.S.: il titolo del servizio rimanda comunque solo all’aspetto esteriore, non certo allo spessore intellettuale o alle idee delle donne…
Ho cominciato il nuovo anno con un personale revival anni ’90.
Per prima cosa ho deciso di recuperare Friends, che non ho mai visto seriamente dall’inizio alla fine, così guardo qualche puntata a tempo perso (grazie Netflix).
Poi ho visto finalmente Before sunrise, film del 1995, che non avevo mai visto anche se ne avevo spesso sentito parlare. Intanto che mi apprestavo a guardarlo ho letto la pagina wikipedia e, accidenti, ho scoperto che fa parte di una trilogia di film girati a 9 anni di distanza l’uno dall’altro e, che ve lo dico a fare, ho DOVUTO guardarli tutti e tre. Di seguito. In una giornata. Il valore della trilogia è a mio avviso superiore della somma dei film presi singolarmente perché si fanno da specchio l’un l’altro amplificandone le caratteristiche. Il racconto di come si vive l’amore nelle diversi fasi della vita, a venti, a trenta e a quarant’anni, è messo in scena in modo incantevole, oltre che dai dialoghi, anche e soprattutto dal viso e dalle espressioni degli attori segnati e mutati dal tempo. Mi hanno ipnotizzata.
Capisco però anche i fan del primo capitolo che non vogliono rovinarsi il bel ricordo che ne hanno guardando il seguito, lasciandolo lì nella memoria proprio come un’avventura amorosa giovanile.
Per finire il momento amarcord mi sono imbattutta nelle, ormai tradizionali, repliche di Fantaghirò e, dopo che qualcuna l’aveva nomintata su Snapchat, in alcuni spezzoni online di Non è la Rai.
Cosa ho dedotto da questo tuffo negli anni ’90? Che si truccavano da Dio! Inutile specificare che il ritorno nella moda degli ultimi tempi di molti elementi anni ’90, vedi mom jeans, ce li fa apparire più vicini ai nostri gusti rispetto a qualche anno fa. I primi anni 2000 infatti con i loro glitter, il post spice girls, gli ombretti perlati, i gloss, le vite ultra basse di Britney Spears, le frange di Shakira ci avevano un po’ accecati facendoci apparire i sobri e minimali look anni ’90 quasi scialbi, insignificanti ed eccessivamente seriosi. Oggi invece, almeno per me, i look anni ’90 e soprattutto il make up mi sembrano attualissimi. Senza brillantini, ombretti solo in colori naturali e opachi, rossetti matte dai colori tendenti al mattone e soprattutto incarnato pre boom delle lampade abbronzanti (grazie Paris Hilton). Solo una cosa non è tornata di moda: la frangiona bombata. Ce la dobbiamo aspettare?
E poi arrivarono i 2000…
Cercando su Google le immagini per questo post mi sono imbattuta in cose che avevo, a ragione, rimosso, no ma belli gli early 2000…
Non so se aver cominciato l’anno con un revival anni ’90 sia sintomatico di qualcosa che il mio inconscio mi vuole comunicare e non so neanche se ricomincerò a scrivere con regolarità. Intanto BUON ANNO!
Con una media di un post ogni 8 mesi, torno solo per condividere con voi la mia totale ossessione per lo stile francese, casual, sobrio quasi trasandato ma assolutamente affascinante. Nero, blu, rosso, beige, righe, pantaloni, stivaletti, maglioncini, capelli spettinati. Ci vuole il fisico però, e soprattutto l’attitudine.